La domanda che mi viene posta frequentemente: “Il pappagallo becca, cosa devo fare?”

Fosse possibile dare una risposta sintetica, lo farei, ma non lo è per niente.

Per cominciare, se il pappagallo è arrivato a beccare significa che la moltitudine di discorsi che ci ha fatto coi mezzi che ha a disposizione (linguaggio del corpo e linguaggio verbale) non sono stati compresi e rispettati.
Già…a questo punto, voi vi domanderete “come si fa a capire ciò che ci vuole dire?”
Ecco, e questo è il primo step da superare per poter leggere i discorsi del pappagallo: imparare il linguaggio della Specie con cui si ha a che fare e parlo della base più elementare di questo linguaggio, considerato che esso dovrebbe essere raffinato dall’apprendimento durante la prima fase di socializzazione presso i co-specifici, vedi i genitori biologici.
Inoltre, per dirla tutta, siccome i pappagalli imparano dalle loro esperienze, a furia di esprimersi inutilmente con esseri umani che non li comprendono, capiscono che tutto quel comunicare è pressoché inutile e da un momento in avanti si risparmiano tanti “discorsi”, arrivando a beccare senza preavviso. O, peggio, abbassano il capo come per farsi accarezzare (sanno bene che è ciò che abbiamo preteso senza il minimo rispetto della loro volontà) e sul più bello, beccano: accorciano i tempi, sanno che li andremo a finire e li ci aspettano per dirci a voce alta “smettila di importi!”.
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