Parliamo di un argomento davvero importante: la gabbia per il pappagallo.
Facciamo subito un distinguo tra una gabbia e una voliera:
– la gabbia si utilizza in casa e deve avere le caratteristiche che seguono nell’articolo
– la voliera, come dice la parola, è una struttura ampia tanto da permettere il volo (che sia tale e non uno sbattito d’ali) ed è generalmente esterna (sulla voliera seguirà un articolo).
La gabbia.
La gabbia del pappagallo deve essere molto grande: non è mai troppo grande, ma è spesso troppo piccola.
Continua a leggere “Gabbia per pappagallo”
Per poter approcciare l’argomento “Sindrome da Autodeplumazione”, è necessario capire di cosa si tratta.
- Autodeplumazione e Automutilazione possono coesistere in quel processo di auto-danneggiamento che il pappagallo compie a discapito del proprio piumaggio e dei tessuti sottostanti.
- Questo comportamento auto-lesivo è compulsivo e non controllabile dall’animale: può essere limitato a una zona del corpo o riguardare tutto il corpo.
- L’indicazione che dobbiamo comprendere per capire se si tratta di Autodeplumazione, è proprio che sia un’area del corpo in cui il pappagallo può arrivare col becco.
- Autodeplumazione e Automutilazione possono comparire contemporaneamente oppure in momenti distinti e in differenti distretti e ampiezze.
- L’Autodeplumazione è un fenomeno esclusivo dei pappagalli in cattività.
- In sintesi: l’Autodeplumazione e l’Automutilazione (racchiuse nel termine inglese FDB – Feather Damaging Behaviour) è un eclatante INDICE DI MALESSERE.
- In sostanza: è un SINTOMO, non è una malattia.
- E’ un Sintomo, espressione di molte patologie del corpo e della mente.
La domanda che mi viene posta frequentemente: “Il pappagallo becca, cosa devo fare?”
Fosse possibile dare una risposta sintetica, lo farei, ma non lo è per niente.
Per cominciare, se il pappagallo è arrivato a beccare significa che la moltitudine di discorsi che ci ha fatto coi mezzi che ha a disposizione (linguaggio del corpo e linguaggio verbale) non sono stati compresi e rispettati.
Già…a questo punto, voi vi domanderete “come si fa a capire ciò che ci vuole dire?”
Ecco, e questo è il primo step da superare per poter leggere i discorsi del pappagallo: imparare il linguaggio della Specie con cui si ha a che fare e parlo della base più elementare di questo linguaggio, considerato che esso dovrebbe essere raffinato dall’apprendimento durante la prima fase di socializzazione presso i co-specifici, vedi i genitori biologici.
Inoltre, per dirla tutta, siccome i pappagalli imparano dalle loro esperienze, a furia di esprimersi inutilmente con esseri umani che non li comprendono, capiscono che tutto quel comunicare è pressoché inutile e da un momento in avanti si risparmiano tanti “discorsi”, arrivando a beccare senza preavviso. O, peggio, abbassano il capo come per farsi accarezzare (sanno bene che è ciò che abbiamo preteso senza il minimo rispetto della loro volontà) e sul più bello, beccano: accorciano i tempi, sanno che li andremo a finire e li ci aspettano per dirci a voce alta “smettila di importi!”.
Continua a leggere “Pappagallo che becca”
Vi sono delle costanti che riguardano ogni essere vivente.
Una di queste riguarda la risposta ad una situazione di disagio (con tutte le sue conseguenze); quando per esempio si parla di alimentazione dei pappagalli e si mette a dieta restrittiva un animale perché risponda ad una richiesta, si avrà nei primi tempi una risposta rapida, dettata da un profondo stato di disagio legato alla fame: il pappagallo fa qualsiasi cosa per arrivare al cibo.
Voi avete mai avuto fame senza avere la possibilità di mangiare a sufficienza?
Immaginatevi come può sentirsi un pappagallo, che per natura ha un metabolismo molto più rapido del nostro e un processo digestivo veloce (per questo necessita di mangiare liberamente più volte al giorno), quando viene sottoposto a regime restrittivo.
Gli esseri umani possono anche digiunare, al contrario un pappagallo rischia tantissimo dal punto di vista fisico e certamente molto dal punto di vista emotivo.

Continua a leggere “Alimentazione pappagalli: le restrizioni alimentari”
Ultimamente mi capita di leggere articoli con contenuti non esaustivi, parziali nell’analisi, che rischiano di indurre i proprietari di psittaciformi a commettere grossi errori.
Per questo ho sentito il dovere di fare una ricerca approfondita.
Mi sono avvalsa di studi effettuati in natura grazie ai quali si dimostra che questi animali nell’habitat naturale consumano alimenti vegetali contenenti la “cellulosa”; questo tema mi sta a cuore per via del danno che si potrebbe causare ad un pappagallo nel formulare una dieta ignorando ciò che l’elemento selettore ha posto come forza selettiva: l’alimentazione specifica.
Un articolo come quello che ho avuto modo di leggere, che ha la pretesa di demonizzare un componente presente nell’alimentazione di molti pappagalli come la cellulosa, deve essere contraddetto:
Parto da aspetti collaterali che vanno chiariti e che sono presenti nel soprannominato articolo, per arrivare alla cellulosa.
Continua a leggere “Alimentazione dei pappagalli. Cellulosa e dintorni.”
Cerchiamo di chiarire il ruolo che i cereali hanno nell’alimentazione dei pappagalli (psittaciformi).
Per iniziare, intendo riportare il minuzioso intervento del Dottor Lorenzo Crosta in risposta ad una mia esplicita domanda al riguardo:
“Dicono che i cereali non siano alimenti adatti per la formulazione di una dieta per gli psittaciformi; le risulta?”
“Dire, tout court, che i cereali siano dannosi per i pappagalli è, ovviamente una cosa stupida, oltre che inesatta: sarebbe come dire che le proteine di origine animale sono dannose per i cani.
Continua a leggere “Alimentazione dei pappagalli. I cereali”
Conobbi Silver e la sua amica umana, Cristina, quando quest’ultima decise di iscriversi al mio corso “Become a Parrot”.
Sia per il fatto che Cristina partecipò al corso BAP, sia per le consulenze individuali in cui lavorammo come chirurghi intenti a separare parti minute di comportamenti complessi (alterati) intervenendo così meticolosamente sino all’estinzione della autodeplumazione come mezzo di comunicazione, sia per il lavoro di equipe col nostro veterinario, il Dottor Lorenzo Crosta, il risultato di molti mesi di lavoro è quello che vi presento in questo articolo.
La socializzazione.
Quando un termine diventa di moda, a volte viene utilizzato senza cognizione di causa.
Il rischio maggiore risiede in coloro che si fregiano di essere insegnanti, pur non conoscendo argomenti che insistono col nominare; così si finisce col creare ancora più confusione su un argomento che è invece di primaria importanza per i pappagalli, animali intelligenti dalla lunga vita e dalla complessa crescita.
Continua a leggere “Socializzazione nei pappagalli. Chiariamo il concetto.”
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